È dal 2010 che i vari Governi che si sono succeduti stanno cercando di semplificare il rapporto tra la pubblica amministrazione e i cittadini. Il primo tentativo è stato fatto nel 2010 creando la Cec-Pac: la posta elettronica certificata gratuita per le comunicazioni tra cittadini e PA. Inutile dire che il tentativo non ha raggiunto l’obiettivo prefissato: le caselle di posta elettronica create dai cittadini non hanno raggiunto la soglia dei due milioni. Inoltre la pubblica amministrazione non aveva l’obbligo di utilizzare le e-mail per comunicare con i cittadini, rendendo di fatto inutile la Cec-Pac. A sette anni di distanza il Governo prova nuovamente a rendere più semplice e immediata la comunicazione tra la Pubblica Amministrazione e il cittadino istituendo il domicilio digitale. Si tratta di un indirizzo di posta elettronica sicuro dove l’utente potrà ricevere e inviare le raccomandate, comunicare con l’Agenzia delle Entrate o con l’INPS. Ma anche ricevere le multe e le bollette. Un servizio che semplifica la ricezione della posta e che permette allo Stato di risparmiare circa 250 milioni di euro l’anno (perlomeno dai dati diffusi dal Governo) a fronte di una spesa di 200.000 euro per la manutenzione del portale che sarà creato per la raccolta degli indirizzi e-mail.Il domicilio digitale entrerà in funzione entro l’inizio del 2018, ma per l’attuazione completa bisognerà aspettare il 2019. Il Governo lavorerà in questi mesi per creare una piattaforma accessibile a tutti dove sarà raccolto il domicilio digitale di ogni cittadino. Il domicilio digitale rientra nel più grande progetto di costruzione di un’identità digitale di ogni cittadino italiano: obiettivo per il quale è stata creata l’Agenzia per l’Italia Digitale che negli ultimi anni ha permesso lo sviluppo anche dello SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale.Cos’è il domicilio digitale Il domicilio digitale è un indirizzo di posta elettronica dove i cittadini potranno ricevere le comunicazioni della Pubblica Amministrazione: multe, raccomandate, bollette e notifiche. Il domicilio digitale verrà inserito in un database che la PA potrà consultare ogni volta che dovrà comunicare con il cittadino. Come domicilio digitale sarà possibile utilizzare l’indirizzo di Posta Elettronica Certificata o qualsiasi altro canale di comunicazione digitale che rispetti le norme di sicurezza imposte dall’Unione Europea.Come ottenere il domicilio digitaleCome funziona il domicilio digitale? Sarà gratuito? È disponibile per tutti i cittadini? Tutte domande legittime che necessitano di una risposta. Partiamo dalla prima. Per ottenere il domicilio digitale il cittadino dovrà comunicarlo alla Pubblica Amministrazione. Il Governo sta lavorando affinché al più presto venga realizzata una piattaforma che avrà l’unico compito di raccogliere il domicilio digitale degli italiani. Per comunicare il proprio domicilio digitale sarà necessario utilizzare lo SPID o la Carta Nazionale dei Servizi. Chi ha già a disposizione un indirizzo di Posta Elettronica Certificata non dovrà fare alcunché: verranno presi gli indirizzi presenti dall’Ini-Pec e trasferiti nella piattaforma che raccoglie i domicili digitali. I cittadini avranno anche una terza possibilità per comunicare il domicilio digitale: utilizzare delle specifiche sezioni dei siti della PA che saranno dedicati esclusivamente alla raccolta degli indirizzi di posta elettronica. Anche in questo caso sarà necessario utilizzare lo SPID o la CNS per identificarsi.Il domicilio digitale sarà completamente gratuito. Il cittadino non dovrà pagare nessuna tassa per ottenerlo. Anzi. Una volta entrato in funzione lo potrà utilizzare per inviare raccomandate gratuitamente, senza dover andare alla Posta e spendere dei soldi.Il domicilio digitale è un servizio aperto a tutti i cittadini, senza nessuna restrizione.Quando entrerà in funzione il domicilio digitalePer il momento il decreto sul domicilio digitale è stato solamente approvato dal Consiglio dei Ministri. Ora bisognerà aspettare la decisione del Consiglio di Stato e la votazione della Camera e del Senato. Successivamente esprimerà il proprio parere anche la conferenza Stato-Regioni.Completato questo iter, il Governo potrà creare la piattaforma che raccoglierà il domicilio digitale di tutti i cittadini. Per la completa attuazione di tutto il progetto sarà necessario aspettare il 2019, ma già dal 2018 alcuni utenti potranno sfruttare le funzionalità messe a disposizione dal domicilio digitale.Il domicilio digitale entrerà completamente in funzione quando sarà pronta l’Anagrafe unica della popolazione residente, il database che raccoglie tutte le informazioni dei cittadini, tra cui anche l’indirizzo e-mail dove ricevere bollette, multe e comunicazioni della Pubblica Amministrazione. 19 settembre 2017
Fonte Fastweb.it