Chi l’ha detto che il futuro del mondo hi-tech sarà poi così diverso da quello che stiamo già vivendo. È vero: spesso quando si immaginano mondi futuristici si pensa a robot che svolgono ogni tipo di funzioni; navicelle spaziali che ci trasportano verso pianeti vicini e lontani; auto volanti non inquinanti e, in alcuni casi, capacità telepatiche per tutta l’umanità. Si tratta di previsioni fantascientifiche che, al momento, hanno un riscontro nullo (o quasi) con gli sviluppi tecnologici in corso.
Molto più probabile, dunque, che da qui a 10 anni non assisteremo a chissà quale rivoluzione tecnica e tecnologica. Al massimo, ci saranno miglioramenti (anche sensibili in alcuni casi) per tecnologie che utilizziamo (e apprezziamo) già oggi. Ma quali sono queste tecnologie destinate a diventare le protagoniste assolute in un futuro prossimo? Cerchiamo di scoprirlo insieme
Internet ultraveloce e banda ultralarga
In tutto il mondo Internet è molto più lento di quanto non dovrebbe essere. Nel migliore dei casi (teorici) la fibra ottica permette di trasferire fino a 500 gigabit di dati al secondo, mentre il 5G promette di raggiungere velocità pari a 10 gigabit al secondo (una volta che sarà sviluppato e “a regime”). Ma il mondo della Rete sembra correre molto più velocemente di quanto facciano le tecnologie di connessione.
Le app e le piattaforme più utilizzate in Rete (Instagram o Netflix, tanto per fare due esempi) consumano una quantità di dati sempre maggiore. Se a questo si aggiunge la diffusione di contenuti in 4K (film, serie tv, videogiochi) e il prossimo arrivo di contenuti in 8K (qualità video raddoppiata, e con essa anche la richiesta di banda dati) la situazione si “complica” ulteriormente. Le connessioni che abbiamo oggi in casa non saranno sufficienti per supportare la quantità di dati richiesta, ad esempio, per vedere un film o un evento in 8K e, contemporaneamente, navigare con due o tre dispositivi.
Per questo motivo si rendono necessarie nuove tecnologie di navigazione, e nuove infrastrutture, che siano in grado di supportare questa enorme mole di dati. Le varie Facebook, Google Microsoft stanno investendo nella creazione di nuove dorsali sottomarine, capaci di aumentare notevolmente la quantità di dati trasportati da una parte all’altra del globo. Ma potrebbe non bastare. Il collo di bottiglia, infatti, è presente soprattutto in quello che possiamo definire come il last mile (“ultimo miglio”: il tratto di connessione telematica che va dalla centrale di zona a casa del cliente finale), ossia in prossimità degli utenti. Il 5G potrebbe aiutare ad allargarlo ma, ancora una volta, non essere sufficiente.
Streaming di videogame
Come Netflix ha rivoluzionato il mondo della televisione, i nuovi servizi di streaming in arrivo cambieranno per sempre i videogiochi. È vero, esistono già diverse piattaforme che permettono di giocare in streaming (come PlayStation Now), ma le attenzioni di appassionati e addetti ai lavori è tutta per Google Stadia La casa di Mountain View utilizzerà la sua rete di server e cavi in fibra ottica per portare i videogiochi direttamente nelle nostre case, su ogni dispositivo (computer, tablet, televisore?), in 4K a 60 frame per secondo.
Come accade per Netflix, anche in Stadia connessioni più lente comporteranno risoluzioni video inferiori, ma senza alcun problema di buffering o ritardo nella fluidità del gioco. Non occorrerà più avere un computer ultra potente per giocare al massimo della risoluzione: d’ora in poi sarà Google a fare il “lavoro sporco”, ospitando sui suoi server la capacità di calcolo necessaria, per poi trasmettere immagini e animazioni già elaborate attraverso la Rete, esattamente come si trattasse di un film.
Google offrirà il suo servizio riservato ai videogiochi online a partire da 10 dollari al mese, ma sarà comunque disponibile una versione “basic” di Stadia completamente gratuita. La fine dei videogiochi da consolle acquistati fisicamente? Può darsi, ma anche gli altri cinque colossi dei videogame hanno messo in cantiere la realizzazione di piattaforme streaming proprietarie, segno che il futuro del settore è proprio questo.
La realtà virtuale
Tra la fine degli Anni ’90 e i primi anni del ventunesimo secolo la realtà virtuale sembrava destinata a cambiare le nostre vite per sempre. Poi questa tecnologia è stata messa momentaneamente da parte, in favore di altre più facilmente “consumabili” (vedi la realtà aumentata o quella mista). Nei prossimi anni, però, si prevede un’esplosione della realtà virtuale grazie all’impiego di computer sempre più potenti e visori VR sempre più precisi e complessi che permettono un’immersione totale nel mondo digitale.
I visori, poi, sono solo una parte delle novità che stanno per arrivare. La prossima generazione di realtà virtuale sarà “amplificata”: la vista e l’udito non saranno più gli unici sensi coinvolti, ma presto arriverà anche il supporto al tatto. I nuovi sensori di feedback aptico permetteranno di toccare e sentire gli oggetti presenti nel mondo virtuale digitale aprendo a nuovi campi di applicazione mai esplorati prima.
Realtà aumentata
La realtà aumentata è già presente nelle nostre vite anche se non lo sappiamo o non ci abbiamo mai fatto caso. I filtri di Instagram o il celebre Pokemon Go utilizzano la realtà aumentata, una tecnologia in continua evoluzione. La realtà aumentata non ha mai fatto quel passo in avanti che tutti si aspettavano, complici le videocamere presenti attualmente sui nostri smartphone, ma a breve le cose potrebbero cambiare.
L’avvento delle telecamere ToF (acronimo di Time of Flight) cambierà per sempre le carte in tavola. Di base, le videocamere ToF sono dispositivi fotografici che utilizzano la tecnologia Lidar (la stessa usata dall’Autopilot di Tesla, sostanzialmente un radar ma basato sulla luce visibile) per scansionare l’ambiente esterno attraverso una combinazione di frequenze di luce laser e ricostruire una mappa 3D di ciò che ci circonda.
Una maggiore profondità di campo, oltre ad essere una manna per alcuni fotografi, permetterà lo sviluppo della realtà aumentata come non l’abbiamo ancora mai vista né immaginata. Ci vorrà ancora del tempo prima di utilizzare tutti a pieno regime le nuove videocamere ToF, ma un piccolo assaggio di questa tecnologia potrebbe comparire al più presto sui nostri smartphone, man mano che diverranno sempre più piccole e potenti.
Laptop e tablet
I tablet rimpiazzeranno definitivamente i laptop? Anni fa in molti avrebbero risposto positivamente a questa domanda, ma ora sembra che la situazione sia profondamente mutata. Oggi i laptop sono sempre più sottili e potenti o racchiudono entrambi le funzionalità in un unico device: tablet più PC. Per determinati tipi di lavoro il computer “classico” potente e performante è una necessità oltre che una comodità, mentre alcuni software non girano o hanno funzioni differenti sui tablet.
Effettivamente ancora persistono delle nette differenze tra i due dispositivi ed è ancora presto per vedere chi dei due sopravviverà all’altro. Per adesso occhi puntati su iPadOS, che offrirà una versione di iOS ottimizzata appositamente per l’esperienza sui tablet della mela morsicata e che, secondo molti analisti, è la testa di ponte per l’ormai prossima fusione degli ambienti operativi della casa di Cuperino.
Home Audio
Anche il settore dell’audio domestico cambierà radicalmente nei prossimi anni. Altoparlanti e sistemi audio sempre più performanti sono ormai disponibili a poco prezzo, inoltre la possibilità di connessione wireless, ormai quasi di serie su tutti i device, permette di collegare un sistema audio utilizzando anche semplici connessioni Bluetooth o l’Internet of Things. Per non parlare poi dei nuovi assistenti intelligenti come Google Assistant e Amazon Alexa in grado di configurare in pochi minuti un intero impianto audio domestico.
Fonte Fastweb.it