Instagram vietato ai minori di 13 anni, al via la verifica dell’età

Instagram ha smesso di far finta di nulla in merito all’età dei suoi utenti. Dopo nove anni, infatti, il social network decide di assumersi maggiori responsabilità per proteggere i minorenni dall’esposizione ai pericoli dei social. Da oggi infatti chiederà ai nuovi utenti di inserire la propria data di nascita per impedire a chi ha meno di 13 anni di accedere e creare un profilo. Tuttavia, non chiederà agli utenti già esistenti di confermare la propria età, quindi di fatto chiuderà un occhio su tutti i ragazzini già iscritti.Successivamente, Instagram inizierà ad utilizzare le informazioni sull’età per offrire informazioni sulle impostazioni e sui nuovi controlli sulla privacy pensati per gli utenti più giovani. Aggiungerà, inoltre, un’opzione per consentire solo alle persone seguite di inviare messaggi, aggiungere ad un gruppo e rispondere alle storie.Instagram manterrà la data di nascita privata e sincronizzerà il profilo con quello Facebook, se i due account verranno collegati.Instagram era ancora molto indietro nella protezione degli utenti minorenni. Si è nascosta dietro il non sapere l’età dei suoi utenti per evitare una multa da 40 milioni di dollari per violazioni al Child Online Privacy Protection Act (COPPA), che banna i servizi che collezionano i dati personali dei minori di 13 anni.
“Chiedere questa informazione eviterà che i minori si uniscano alla rete Instagram, aiutando il social media a tenerli al sicuro e a fornire loro un’esperienza più appropriata per la loro età”, ha spiegato Instagram in una nota.
Facebook, Snapchat e TikTok chiedono già ai loro utenti di inserire la propria data di nascita al momento dell’iscrizione. TikTok ha costruito una sezione separata della propria app, dove i bambini possono guardare i video, ma non possono postare o commentare, dopo aver ricevuto una multa da 5.7 milioni di dollari per aver violato il COPPA.Sul perché ci sia voluto così tanto, un portavoce di Instagram ha spiegato a TechCrunche che “storicamente, non abbiamo mai chiesto agli utenti la propria età, perché abbiamo sempre immaginato Instagram come un posto dove chiunque potesse esprimere se stesso attraverso le immagini”. Questa spiegazione, però, è sembrata una scusa abbastanza banale.Aggiungere la verifica dell’età è un buon primo passo, ma bisognerà capire quali potranno essere gli step successivi per mantenere i minori lontani dai pericoli del web. Mettersi in riga con gli standard dell’industria è comunque una presa di coscienza importante. Ma un’app così affascinante per i giovani e che maneggia dati così sensibili come le fotografie, dovrebbe guidare tutti verso una maggiore sicurezza, non seguire il gregge.5 dicembre 2019

Fonte Fastweb.it

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