Lidar, cos’è e come potrebbe cambiare i nostri smartphone

A metà ottobre 2020 Apple ha presentato la sua gamma di smartphone iPhone 12, formata da quattro modelli: iPhone 12, iPhone 12 Mini, iPhone 12 Pro e iPhone 12 Pro Max. Gli ultimi due, cioè i due “Pro”, hanno una caratteristica unica nel panorama attuale degli smartphone: all’interno del comparto fotografico posteriore integrano un LiDAR. Nessun produttore, prima di Apple, aveva scelto di usare questa tecnologia nonostante sia già abbastanza matura, grazie ai poderosi piani di sviluppo del LiDAR nel settore automobilistico.

Il LiDAR, infatti, è oggi una delle tecnologie più avanzate che vengono usate dai sistemi di guida autonoma e guida assistita e, paradossalmente, tra i maggiori fautori dello sviluppo del LiDAR c’è Google con la sua controllata Waymo. Citare Google, mentre si parla del LiDAR degli iPhone di Apple, è quasi un paradosso perché Big G al LiDAR ha preferito il RADAR sui suoi smartphone Pixel 4, per poi abbandonare anche quello sui Pixel 5. Ma perché parlare di LiDAR e RADAR insieme e, soprattutto, che cosa è un LiDAR?

Cos’è il LiDAR e a cosa serve

LiDAR e RADAR non sono solo due termini simili, sono anche due tecnologie simili. LiDAR sta per “Light Detection And Ranging“, mentre RADAR sta per “Radio Detection And Ranging“. Chi mastica l’inglese avrà già capito che LiDAR e RADAR sono entrambe due tecnologie di rilevamento delle distanze. Ma mentre il RADAR lo conoscono ormai un po’ tutti e funziona tramite le onde radio, il LiDAR è quasi sconosciuto e funziona tramite i raggi laser.

Il principio alla base delle due tecnologie, però, è molto simile: il RADAR emette delle onde radio e misura quelle che rimbalzano indietro per stabilire se ha di fronte degli oggetti, he forma hanno e quanto sono distanti. Il LiDAR fa esattamente la stessa cosa, ma con i raggi laser invece che con le onde radio.

Rispetto al RADAR il LiDAR risulta molto più preciso e veloce nelle rilevazioni, grazie proprio al fatto che usa la luce e non le onde radio. Anche per questo, poi, non soffre di interferenze delle quali invece potrebbe soffrire un radar usando le onde radio.

L’applicazione più all’avanguardia del LiDAR, oggi, è quella che ne fanno i sistemi di guida autonoma o assistita. Grazie al LiDAR, infatti, l’auto può “vedere” in modo tridimensionale tutto ciò che ha davanti: dalla conformazione fisica della strada alla segnaletica stradale verticale, ma anche le auto e gli altri mezzi che stanno circolando sulla stessa strada e, soprattutto, il LiDAR può vedere tutti questi oggetti mentre si muovono.

A questo punto verrebbe da chiedersi: perché Apple ha messo un LiDAR su un iPhone?

A che serve il LiDAR sull’iPhone 12 Pro

Molto probabilmente ad Apple l’idea di mettere un LiDAR su uno smartphone (e ancor prima lo aveva messo sull’iPad Pro 2020, presentato a marzo 2020) sarà venuta proprio grazie alla guida autonoma: qualcuno forse ricorderà il vecchio “Project Titan“, ovvero l’Apple Car che si guida da sola della quale non si hanno più notizie. Il LiDAR sull’iphone, invece, è qualcosa di molto più concreto e che potrebbe rivelarsi utile subito e per molte persone.

In particolare sarà utile a diversi utenti “pro”, persone che usano lo smartphone anche per il lavoro. Grazie al LiDAR, infatti, iPhone 12 Pro e Pro Max possono creare in tempo reale mappe tridimensionali degli ambienti e questo sarà utilissimo ad architetti e designer.

Grazie al LiDAR, poi, si aprono infinite possibilità per le app di realtà virtuale e realtà aumentata che possono conoscere con certezza le dimensioni e la forma degli ambienti in cui vengono utilizzate e utilizzare queste informazioni per scopi tanto ludici quanto professionali.

Grazie al LiDAR, poi, è possibile fare misurazioni precise delle distanze tra gli oggetti, ad esempio per scegliere i mobili da comprare per arredare una stanza. E’ quello che fa l’app Ikea Place: basta inquadrare una stanza e farne la scansione, per poi scegliere una poltrona o un armadio e vedere in tempo reale se il mobile entra nel punto dove vorremmo metterlo (e come ci sta).

Qualcosa di simile, ma con un taglio specifico per gli architetti e i designer, lo fa anche l’app di CAD Shapr3d: basta fare la scansione della stanza per ricavarne un modello 3D da usare come base del progetto. Man mano che il progetto viene sviluppato è possibile vedere quale sarà l’effetto finale inquadrando di nuovo la stanza e proiettando in AR i muri, i mobili e tutte le modifiche che ha in mente l’architetto.

Chiaramente, per un professionista, tutto ciò vuol dire risparmiare moltissimo tempo e poter mostrare al cliente in tempo reale ciò per cui andrà a pagare alla fine dei lavori di ristrutturazione della stanza. E, se il cliente non è soddisfatto, l’architetto potrà cambiare il progetto in ogni momento.

Fonte Fastweb.it

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