“Un immediato cessate il fuoco
umanitario a Gaza” associato alla “liberazione incondizionata
degli ostaggi israeliani”, agli aiuti umanitari nella Striscia e
a un’azione per una Conferenza internazionale di pace. Sono i
punti principali degli impegni chiesti al governo nella mozione
proposta dal Pd, prima firmataria Elly Schlein, e discussa
martedì nell’aula della Camera.
Il documento conta in tutto 28 premesse, partendo dal
riconoscimento delle responsabilità di Hamas negli attacchi del
7 ottobre 2023 (“provocando non solo morte ma anche uno shock
collettivo nella società israeliana – si legge nel testo – per
quello che è stato definito come l’attacco più letale dopo la
Shoah”) e dalla risposta del governo israeliano “autorizzando la
più grande mobilitazione militare del Paese dalla guerra dello
Yom Kippur del 1973 e chiedendo l’evacuazione verso Sud dei
palestinesi che vivevano nella città di Gaza e nel nord della
Striscia di Gaza”.
Corposi anche gli impegni chiesti all’esecutivo: dalla fine
delle ostilità all’azione diplomatica “in particolare in seno
all’Unione europea, per promuovere iniziative di de-escalation
della tensione in Medio Oriente e con l’obiettivo di celebrare –
come proposto nelle conclusioni del Consiglio europeo del 27
ottobre 2023 – una Conferenza internazionale di pace che ponga
fine al conflitto israelo-palestinese, attraverso la soluzione
politica dei ‘due popoli, due Stati’, in linea con le
risoluzioni dell’Onu”. I Dem chiedono inoltre di “attivarsi per
promuovere, in tutte le sedi multilaterali, una missione
internazionale di interposizione a Gaza, sotto l’egida delle
Nazioni unite, che coinvolga i Paesi arabi che possono assumersi
la responsabilità della ricostruzione della Striscia”, di “sostenere l’Unione europea nell’attuazione in tempi rapidi
delle sanzioni già deliberate contro Hamas” e di sollecitare la
Ue perché “appronti un pacchetto di sanzioni contro i coloni”.
Non manca la richiesta di “ripristinare i fondi per le ong
italiane che operano in Palestina e in Israele” e di “sostenere,
all’interno di una cornice europea le iniziative volte a
garantire la sicurezza marittima nel Mar Rosso”.
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Fonte Ansa.it