Nintendo Switch OLED, come fare il setup

Il lancio estivo di Nintendo Switch OLED è stato scandito da una serie di indiscrezioni che hanno monopolizzato la scena nelle settimane precedenti, e da un silenzio quasi tombale a ridosso della presentazione da parte degli stessi che fino a qualche momento prima tentavano di anticipare aspetto e caratteristiche. Si iniziava a credere che la nuova Switch si sarebbe vista nel 2022, invece la “sorpresa” di Nintendo è riuscita perfettamente. Nintendo Switch OLED è stata immessa sul mercato nei primi giorni del mese scorso, quando ha potuto mostrare ai primi acquirenti la qualità del nuovo schermo OLED che dona un’elevata immersività all’esperienza di gioco e una maggiore freschezza al look, grazie a cornici più sottili.

Le premesse, insomma, per la “solita” console bella e concreta di Nintendo c’erano e ci sono tutte.

È comprensibile dunque che una volta acquistata una Nintendo Switch OLED subentri l’impazienza di utilizzarla. Purtroppo – o per fortuna – prima va fatta la configurazione iniziale, il setup per dirlo in inglese. Una procedura abbastanza semplice necessaria a “cucirsi addosso” la console una volta per tutte, e che quindi si rivela fondamentale per godere della migliore esperienza d’uso. Qualche passaggio però può risultare un po’ meno immediato, quindi ecco una guida su come affrontare l’intero setup eliminando i possibili intoppi, in modo da farlo nel minor tempo possibile e iniziare subito a giocare.

Non tutti passaggi del setup sono obbligatori

La prima schermata che appare alla prima accensione di Nintendo Switch OLED è un breve video introduttivo sulla console, poi, inevitabilmente, si passa alle schermate di setup vere e proprie. Immancabili su qualsiasi dispositivo elettronico, e quindi presenti anche su Nintendo Switch OLED, due schermate: la prima in cui va impostata la lingua di sistema, che nel caso della console tascabile prevede 12 opzioni differenti, mentre la seconda sulla regione di residenza (Europa, America, Asia, eccetera), che non sempre coincide con la lingua. Poi, forse ancor più immancabile, è la volta dell’accettazione degli accordi di licenza con l’utente (EULA): è sempre raccomandata una lettura, anche se purtroppo non è possibile accettare parte del contratto e meno che mai rifiutarlo, altrimenti non si può utilizzare la console.

Di fatto, si è costretti ad accettarlo, ma è bene essere consapevoli di quel che si sottoscrive.

Fatto ciò, si passa alla configurazione del Wi-Fi, anche se c’è da tenere a mente la novità introdotta da Switch OLED rispetto alla generazione passata, cioè la presenza di un ingresso LAN nella basetta. Quindi eventualmente, per massimizzare la reattività dei giochi via internet, si può staccare il Wi-Fi e sfruttare la connessione LAN, che essendo diretta al router offre maggiore prontezza ai comandi. Successivamente bisogna selezionare il fuso orario corretto. In aggiunta alle classiche fasce orarie si può scegliere anche una posizione più accurata all’interno della stessa, quindi la città più vicina al luogo in cui ci si trova.

Da questa schermata in poi, alcune delle successive possono essere ignorate decidendo così impostare in un secondo momento i singoli aspetti bypassati.

La prima è il collegamento di Nintendo Switch OLED alla TV, in modo da testare la connessione: si può saltare, specie se in quel momento si è lontani dalla TV o si intende sfruttare Switch OLED prevalentemente in modalità portatile. La schermata seguente invita a utilizzare i Joy-Con, di fatto i due controller integrati che consentono di giocare come se si avesse una console tradizionale. In questa fase è possibile configurare una sola coppia, qualora se ne possedesse una seconda l’abbinamento va eseguito in un secondo momento attraverso le impostazioni.

Accoppiati i Joy-Con è il momento di accreditarsi con il proprio account Nintendo, qualora lo si avesse già, oppure di crearne uno nuovo. È un passaggio importante perché l’account permette, tra le altre cose, di gestire i giochi salvati. Attraverso la stessa schermata, fatto l’accesso con l’account principale è possibile inserirne di altri se Switch OLED verrà utilizzata da più persone, affinché ognuno abbia un’esperienza personalizzata.

Due Nintendo Switch possono convivere bene

nintendo switch oledInserito l’account (o gli account), il setup pone davanti a una sorta di bivio: chi non possiede altre Switch avrà come dispositivo principale quello da cui esegue la configurazione iniziale, che del resto è l’unico; chi invece, ad esempio, ne avesse una seconda magari da tenere sempre collegata alla basetta e alla TV può decidere quale dei due è il dispositivo che Nintendo definisce come “non principale”. Entrambe le console possono condividere i giochi acquistati sullo store virtuale di Nintendo, ma la “non principale” può avviarli solo se è connessa a internet.

La schermata seguente propone l’iscrizione a Nintendo Switch Online, servizio in abbonamento che permette di giocare online e di sfruttare il cloud di Nintendo.

L’abbonamento consente inoltre di misurarsi gratuitamente con oltre 100 titoli per NES e Super NES, come Super Mario Bros o Metroid. Prezzi in Italia a partire da 3,99 euro al mese fino a 34,99 euro necessari per il piano famiglia annuale (fino a 8 account). Se ne può fare a meno? Sì se si pensa che non si giocherà online, e comunque ci si può abbonare anche in un secondo momento, terminata la configurazione iniziale.

Infine, c’è la sezione del setup di Nintendo Switch OLED che riguarda i controlli parentali, i quali permettono ai genitori di limitare i momenti in cui i figli possono utilizzare la Nintendo Switch e per quanto tempo gli è concesso farlo. Volendo e soprattutto potendo si possono pure importare i settaggi da una Nintendo Switch che si possiede già, saltando quasi del tutto la configurazione iniziale: se l’intenzione è di avere una seconda Nintendo Switch, senza quindi rivendere o cedere la prima, è conveniente ricorrere all’importazione perché accorcia notevolmente tempi e passaggi del setup iniziale.

Fonte Fastweb.it

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