Onu, 1,3 milioni le vittime degli incidenti stradali nel mondo

“Ricordare, sostenere, agire”. E’
questo lo slogan della campagna lanciata dalle Nazioni Unite, in
occasione della Giornata Mondiale del ricordo delle vittime
della strada, che vuole ottenere giustizia per chi è stato
coinvolto in un incidente stradale e per i suoi familiari.
    “L’applicazione del codice della strada, le indagini
approfondite post-incidente per determinare se un reato è stato
commesso e per evitare che si ripeta, l’azione penale se
necessario e il risarcimento – spiega l’Onu – sono tutti
elementi del sistema giudiziario. Se attuato in modo serio, equo
e coerente, tale sistema è ciò che meritano e desiderano le
vittime di incidenti stradali che sono rimaste ferite o il cui
familiare è stato ucciso a causa di una violazione della legge o
di una negligenza, ed è anche un fattore essenziale di
prevenzione”. Fare giustizia per fare in modo che queste
tragedie non si ripetano.
    Ogni anno nel mondo, secondo i dati Onu, sono 1,3 milioni le
vittime della strada e gli incidenti stradali risultano essere la prima causa di morte tra i 5 e i 29 anni. Pedoni, ciclisti e
motociclisti, sono considerati “utenti vulnerabili della
strada” e rappresentano la metà di tutte le persone coinvolte
negli incidenti stradali mortali in tutto il mondo. La
percentuale di utenti vulnerabili della strada è più elevata nei
paesi a basso reddito che in quelli ad alto reddito soprattutto
quelli che vivono nei paesi in via di sviluppo.
   

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Fonte Ansa.it

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