(ANSA) – ROMA, 19 MAR – I periti assicurativi e le
carrozzerie italiane intervengono contro alcune “pratiche
scorrette attuate dalle compagnie di assicurazioni che finiscono
per arrecare danno agli automobilisti italiani e al mercato” in
tema di risarcimenti da sinistri e interventi di
autoriparazione.
La denuncia arriva congiuntamente da Aiped (Associazione
Italiana Periti Estimatori Danni) e Federcarrozzieri, che
rappresenta le autocarrozzerie italiane.
“L’attività peritale, nel rapporto con le mandanti assicurative,
incorre in alcune gravi criticità sul fronte delle perizie volte
a consentire una quantificazione economica del danno subito
dalle auto in caso di sinistri. – spiega Luigi Mercurio
presidente dall’ Aiped – Il Codice delle assicurazioni private
definisce la professione del perito in ambito assicurativo come
attività rivolta ‘all’accertamento e alla stima dei danni alle
cose derivanti dalla circolazione, dal furto e dall’incendio dei
veicoli a motore e dei natanti’. L’attività del perito
assicurativo è quindi determinare e stimare il danno sotto il
profilo tecnico, individuando le sostituzioni e/o le riparazioni
necessarie, valutando altresì l’eventuale anti-economicità di
tali riparazioni. Esula invece del tutto dall’attività del
perito assicurativo l’individuazione o la stima del costo orario
aziendale delle imprese di autocarrozzeria, che costituisce
elemento distinto dalla stima del danno”.
“Nonostante tali prescrizioni di legge, le compagnie di
assicurazioni impongono ai periti di eseguire valutazioni
relative ai costi orari di manodopera esposti dalle
autocarrozzerie e a quelle dei materiali di consumo (come i
pezzi di ricambio) che tuttavia non costituiscono oggetto
diretto dell’attività professionale del perito assicurativo,
poiché ciascun autoriparatore, in virtù della libertà
imprenditoriale, adotta la propria tariffa per la manodopera
nell’ambito del mercato di riferimento. Una pratica questa che
porta a sottostimare i costi di manodopera mediamente del
15/20%, quelli dei materiali vernicianti del 25%”. (ANSA).
Fonte Ansa.it