Schrader a Venezia, tra gioco d’azzardo e redenzione

(ANSA) – VENEZIA, 02 SET – Senso di colpa, redenzione,
vendetta e stress post tramautico da Abu Ghraib dove l’umanità
non valeva nulla e tutto era pieno di feci, puzza, cani feroci,
sudore e paura. Ma, come indica il titolo, IL COLLEZIONISTA DI
CARTE di Paul Schrader – in sala da domani con Lucky Red – in
questo dramma cupo con Oscar Isaac, in corsa quest’anno per il
Leone d’oro alla Mostra del cinema di Venezia, c’è ovviamente
anche il gioco d’azzardo, quello che il protagonista, William
Tell (Isaac) pratica per vivere con quel giusto distacco che gli
deriva dall’aver frequentato a lungo l’inferno.
    Tutto parte dalla prigione dove Tell è stato rinchiuso per
essere stato uno degli aguzzini di Abu Ghraib, o meglio uno di
quelli fotografati e sbattuti sul giornale (gli unici a pagare
il prezzo alla giustizia). In galera l’ex soldato ha imparato a
contare le carte e una volta fuori diventa imbattibile. Incontra
Cirk (Tye Sheridan), giovane pieno di debiti in cerca di
vendetta contro un nemico comune. Con il sostegno di una
fascinosa finanziatrice, La Linda (Tiffany Haddish), l’ex
soldato porta Cirk nel circuito dei casinò per condurlo su una
nuova strada. Ma quel ragazzo, che ha come adottato, riporta
Tell diritto diritto a quei fantasmi del passato da cui non ci
si libera facilmente.
    “Nel pensare a questo film – dice il mitico sceneggiatore di
Taxi Driver – cercavo personaggi con grosse responsabilità alle
spalle che la società ha perdonato, ma che non hanno però trovato perdono in loro stessi e Abu Ghraib è davvero qualcosa
di imperdonabile”.
    La ricostruzione di Abu Ghraib, sottolinea poi Schrader, “è
stata molto libera, abbiamo creato un labirinto, qualcosa che
era nelle nostre menti”. Infine il regista sull’America post
Afghanistan: “Il declino del mio Paese è una cosa che ci si
aspettava da sempre”. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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